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Affiliate marketing: 10 previsioni per il 2019

Scritto da Robert Davinson In data 5 tempo di lettura

Tante nuove sfide e opportunità attendono il nostro settore, che dovrà continuare a tenere sott'occhio le normative e i trend emergenti del mondo consumer.  

una bussola aperta appoggiata sulla sabbia

Inutile negarlo: la turbolenza che ha scosso il settore della pubblicità online nel 2018 è destinata a continuare anche nel 2019. Tra nuove regolamentazioni, sviluppi tecnologici e stravolgimenti macroeconomici sarà un bel mix di sfide, non c'è che dire.
Persino i big del digital non ne saranno del tutto immuni. Anche l'affiliazione avrà la sua buona dose di grattacapi ma rimane in grado di difendersi senza problemi da molti di queste minacce e potrebbe addirittura sfruttare il momentum per aumentare il budget degli advertiser destinato al canale. 


#1 Il continuo aggiornamento dell'online  tracking.


Le modifiche apportate da Apple al suo browser Safari con l'ITP 2.0 ci hanno spinto a lavorare ulteriormente per creare un tracking più etico e trasparente. La soppressione dei cookie di terze parti per tracciare gli utenti sta costringendo tutto il settore a rivedere la maggior parte dei suoi processi, a partire da quelli base. Altri browser seguiranno questa direzione nei prossimi mesi e i principali network di affiliazione sono già all'opera per adattare il proprio tracking e garantire una piena conformità.

#2 L'ascesa dei "super-publisher".


Le numerose acquisizioni e fusioni avvenute all'interno del nostro mondo negli ultimi due anni, testimoniano che il canale sta raggiungendo velocemente un nuovo livello di maturità. Questo consolidamento potrebbe dare origine ad una nuova generazione di "super-publisher", sempre più influenti, in grado di rafforzare le collaborazioni con i nuovi brand e consolidare la reputazione del canale. 

#3 Una minaccia di nome Amazon.


La crescita di Amazon come piattaforma pubblicitaria è una prospettiva  potenzialmente preoccupante per publisher e advertiser. Il colosso della vendita al dettaglio infatti, potrebbe rapidamente trasformarsi in un "walled garden dell'e-commerce" e unirsi al duopolio di Facebook, creando un'altra scatola nera per gli investimenti pubblicitari degli advertiser. Quest'anno più che mai dunque, il 2019 deve celebrare la diversità e la trasparenza dell'affiliate marketing, facendo da contraltare  a questa situazione.  


#4  I  (dis)accordi commerciali internazionali ostacoleranno la crescita dell'ecommerce cross-country.


Esponenti politici di tutto il mondo stanno adottando misure sempre più protezionistiche,  creando enormi ostacoli alla crescita del commercio transfrontaliero, un male per tutto l'ecommerce. Che sia come conseguenze della Brexit o della guerra tariffaria Cina-USA, queste misure contribuiscono a creare un ambiente ostile per i publisher che, mettendo in relazione i consumatori con i merchant di tutto il mondo, hanno da sempre dimostrato di essere un grande valore aggiunto per tutti i brand che desideravano espandersi oltreconfine.


#5 Creare valore per il cliente, non solo acquisirlo.

Il Black Friday 2018 ha perso un parte della sua attrattiva poichè i consumatori sono ormai abituati a essere bombardati da sconti in ogni momento. Il 2019 potrebbe quindi mostrarci le nuove tattiche degli advertiser: non più incentrate su sconti di massa ma sulla creazione di un valore unico per i propri clienti, grazie a partnership di lungo termine con i publisher. 

#6 Il 5G non rivoluzionerà la pubblicità digitale...per il momento.

La prossima rivoluzione nella tecnologia wireless promette di trasformare il modo in cui tutti noi interagiamo con i dispositivi e i contenuti online. Con tempi di caricamento delle pagine destinati a migliorare fino a 1.000 volte, al parti della potenza di elaborazione dati, ben si comprende il potenziale per gli addetti ai lavori del nostro settore. Tuttavia i progetti infrastrutturali sono ancora in fase di realizzazione in tutto il mondo, a diversi ritmi di sviluppo, ed è probabile che le tempistiche slittino notevolmente, lasciando il 2019 con un nulla di fatto. 

#7 La web tax e le conseguenze per l'ecommerce.

In molti paesi la fine dei negozi fisici sembra ormai vicina, spingendo alcuni governi ed enti pubblici a pensare a come dare nuova vita ai tradizionali centri commerciali, cari a tante generazioni. L'ecommerce è stato accusato di essere la causa di tutti i mali e sono state promosse una serie di iniziative fiscali volte a riequilibrare il rapporto tra le due modalità di shopping. Le tasse sul web potrebbero quest'anno esercitare notevoli pressioni, soprattutto sui retailer 'online only', con conseguenti riduzioni degli investimenti nella pubblicità digitale.

#8 Publisher da sempre vicini ai consumatori.

Il taglio del budget pubblicitario destinato al digital effettuato da Procter & Gamble, conseguenza di una pubblicità definita "poco trasparente", si è tradotto in una rimozione di numerosi partner che secondo il brand non giustificavano l'investimento in essi riposto. Il simultaneo aumento di un modello "Direct-to-Consumer" ha creato problemi a tutte le figure che mediano le relazioni tra i retailer e i consumatori finali. Tuttavia, la vicinanza che da sempre hanno i publisher nei confronti dei loro utenti, i consumatori, gli assicurerà una continuità all'interno dei piani marketing degli inserzionisti.

#9 Attenzione alla monetizzazione dei contenuti.

La nuova e controversa direttiva UE sul Copyright ha suscitato molte discussioni sul ruolo del web come aiuto alla monetizzazione dei contenuti di editori e creatori di contenuti online. Il dibattito sugli articoli 11 e 13 è destinato ad infuriare per tutto il 2019 e l'affiliazione avrà la possibilità di mostrare a tutto il comparto l'aiuto concreto che offre da sempre ad editori, di ogni forma e dimensione, proprio nel monetizzare i contenuti prodotti con tanta fatica. 

#10 Automazione = più tempo per la strategia. 

Bisogna ammetterlo, il nostro settore può venire percepito come lento nell'adozione di nuovi tool per l'automazione dei processi. In realtà stiamo lavorando proprio all'automazione di alcune procedure di base, dopo esserci concentrati sull'elaborazione e automazione dei dati. Grazie a questi sviluppi, il tempo dedicato il precedenza a questi compiti estremamente time consuming sarà impiegato per fornire ai clienti ancora più supporto creativo e strategico.

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